cultura

La grammatica e i suoi misteri – puntata 1

Dunque. Non so se avete notato come trovare un testo scritto senza almeno un errore di grammatica o di ortografia stia diventando sempre più difficile. Ovunque, sui social, sui siti, sulle locandine, sui giornali, nei TG, ovunque, implacabile, inesorabile, irremovibile, si insinua un apostrofo davanti a vocaboli maschili, un “piuttosto che” messo lì a casaccio,  per non parlare delle h che ormai azzeccarle pare sia diventato più difficile che risolvere un problema di trigonometria. Vogliamo poi parlare della nuova moda “ inclusiva” con la quale si è inventato il genere neutro che in italiano non è mai esistito e mai esisterà, per cui si mettono gli asterischi in fondo ai vocaboli. E se invece esistono vocaboli che non hanno genere, intestardirsi a declinarli al femminile quando  basta cambiare l’ articolo davanti ( per fare un esempio: presidente è colui o colei che presiede indi per cui per declinare il genere è sufficiente mettere davanti IL presidente o LA presidente. Presidenta fa semplicemente inorridire).

Insomma, è evidente che le conoscenze  grammaticali stiano diventando sempre più incerte e scrivere correttamente sia più una questione di fortuna che di istruzione.

Pare che ciò importi a ben pochi ultimi romantici che soffrono fisicamente a vedere certi strafalcioni, e se si azzardano a correggere timidamente un’h o un congiuntivo vengono tacciati di superbia e di voler fare i professoroni della situazione. In realtà l’italiano è come la matematica, ha delle regole, che vanno seguite, sennò poi viene tutto sbagliato. In un problema di matematica non è la stessa cosa mettere un più invece che un meno. Così in italiano non è la stessa cosa mettere un’h dove non va o un maschile dove va un femminile.

Per questo motivo è salito il maestro Manzi che è in me e  ho pensato a una piccola rubrica in cui periodicamente verranno spiegati e corretti i più diffusi Orrori grammaticali. I nostri pensieri e le nostre idee diventano molto più belli e convincenti se vengono scritti correttamente. Pensate a una Divina Commedia con errori di grammatica. Si smonterebbe in un attimo tutta la poesia. Ora non siamo tutti Dante Alighieri, ma possiamo sicuramente tutti migliorare il modo di esprimere i nostri pensieri. Avventuratevi con noi in questo piccolo viaggio nella lingua più bella del mondo, vedrete che ci divertiremo.

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