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Le conseguenze di una infanzia basata sul telefono

THE ANXIOUS GENERATION

The anxious generation di Jonathan Haidt è un libro che negli Stati Uniti sta provocando un enorme dibattito tra genitori ed educatori. Ne ha parlato Claudio Cerasa su Il foglio di domenica. Come scrive Cerasa, il libro di Haidt, analizza le conseguenze di “un’infanzia “basata sul telefono” che spesso provoca “deprivazione sociale, privazione del sonno, frammentazione dell’attenzione e dipendenza”.

Affronta le questioni associate ad “un “cambiamento disastroso” nei rapporto tra genitori e figli, che ha spinto i primi ad avere nei confronti dei secondi un approccio votato all’iperprotezione, a una conseguente limitazione della loro autonomia nel così detto mondo reale”.

Le conseguenze: “Abbiamo iniziato a portare i bambini in casa, dando loro molta più supervisione in attività altamente strutturate e molta meno indipendenza, gioco libero e responsabilità. E come società ci siamo allontanati da un’infanzia basata sul gioco, in cui i bambini progrediscono nel mondo e apprendono i propri limiti attraverso il gioco basato sull’età, a un’infanzia basata sul telefono, dove le barriere non esistono, i confini tra le varie età si assottigliano e i ragazzi possono essere così nutriti con una dieta costante di contenuti che creano dipendenza”.

Sono colpito perché questi sono temi che propongo da anni ai genitori. Sono felice di sapere che c’è un libro che oggi ha acceso il dibattito a livello internazionale. Non vedo l’ora di leggerlo. Per il momento se volete, potete leggere il bellissimo e approfondito articolo di Claudio Cerasa su “Il foglio”, abbinato a questo post. Da condividere con più genitori possibili. .

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