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Tre ore libere per “Tre Stremate e un Maggiordomo”: saper ridere e riflettere sui luoghi comuni

Allora dal mio calendario risulterebbe che: uno è al Romics, l’altro via con gli Scout, il terzo a vedere il derby e il quarto in parrocchia con gli amici. Confermi amore? Ottimo. Abbiamo ben tre ore libere che cosa facciamo? Prendiamo la moto e andiamo a farci i nostri novanta minuti di sane risate con le “3 stremate e un Maggiordomo”, il sequel della serie (di cui abbiamo già parlato).

La presentazione sul sito del teatro Golden parla chiaro.

Per la prima volta, in scena con le Stremate ci sarà un uomo: il maggiordomo. Ma chi è in realtà costui? Tra improbabili videochiamate dei mariti (Greg, Lillo e Massimiliano Bruno) e strani comportamenti dell’inserviente, nasceranno gag, equivoci e rivelazioni. Uomini contro donne? I soliti luoghi comuni?

Forse, ma con un finale sorprendente.

Come sempre le Stremate daranno vita a battibecchi, angherie e confessioni esilaranti e inattese, trasportandoci ancora una volta nel mondo delle donne di oggi, con tutte le loro luci e ombre, ma sempre imprevedibilmente comiche. Su tutto questo, l’inconfondibile stile registico di Patrizio Cigliano, caratterizzato come sempre da un ritmo vertiginoso e infinite trovate sceniche veramente originali e che riempiono il tempo di tutta la recitazione.

Le tre donne (mamme e mogli) parlano di mariti e del rapporto di questi con i figli, con “il cassetto delle mutande”, con le mogli stesse da diverse angolature e culture e in mezzo a belle risate qualche spunto di riflessione sull’umanità di tutti noi e sui nostri rapporti coniugali da approfondire anche tornando a casa in moto con la propria moglie alle spalle attraversando la bellezza della città eterna.

Complimenti a tutti attori ed attrici: BEATRICE FAZI, MILENA MICONI, GIULIA RICCIARDI e l’aggiunto Vittorio Buchicchio.

Fine del quarto episodio ci mettiamo comodi ad aspettare il quinto.

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