cultura

Impressionismo è mettersi in discussione per cambiare le cose

150 anni fa nasceva l’IMPRESSIONISMO!

Il quadro nella foto è di Claude Monet.

Si intitola “Impression, soleil levant”.

Impressione, levar del sole.

Nel 1874 questo quadro venne esposto a una mostra nello studio parigino del fotografo Nadar, sul Boulevard des Capucines. Il critico Louis Leroy visitò la mostra e questo quadro non gli piacque per niente. Anzi tutta la mostra per lui aveva poco valore. Tanto che scrisse un articolo su di una rivista per deriderla. E ironizzando su questo gruppo di artisti li definì Impressionisti, prendendo spunto proprio dal quadro di Monet.

Gli Impressionisti dipingevano en plein air, all’aperto. Usavano colori forti, vividi, niente nero. Fissavano velocemente, su piccole tele, le loro sensazioni ed emozioni.

Cercavano l’istante, l’immediatezza.

Dipingevano osterie, stazioni ferroviarie, paesaggi urbani. Oppure scene di vita comune borghese, ballerine, feste in riva alla Senna.

Monet, Manet, Degas, Renoir, Sisley.

Volevano rispondere a una domanda.

Come si dipinge, come cambia la pittura, in un mondo dove la fotografia stava diventando il principale strumento di rappresentazione della realtà?

Gli Impressionisti furono degli innovatori pazzeschi. E cambiarono per sempre la storia dell’arte. Ancora oggi, dopo 150 anni, la gente in tutto il mondo affolla le loro mostre e sono amati per la loro opere belle e moderne.

Il Critico Leroy non ci aveva capito nulla.

Ma in fondo lo sappiamo.

Chi critica e basta non riesce mai a capire completamente chi invece si mette in discussione e prova a cambiare le cose.

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