carisma calasanzianosolo cose belle

Che cosa vuol dire essere uno Scolopio

SER ESCOLAPIO ES… descubrir lo que falta a tantos niños y jóvenes para ser plenamente personas, dejar que eso nos toque el corazón y nos cambie la vida, y comprometer lo que somos y tenemos para ayudarles a crecer, a desarrollarse plenamente, a ser felices ahora y a lo largo de toda la vida, a ser constructores de una sociedad que sea solidaria con toda la humanidad, a descubrir el amor del Padre Dios que les quiera como solo Dios puede amar.

Essere scolopio è… scoprire quello che manca a tanti bambini e giovani per essere pienamente persone, lasciare che questo ci tocchi il cuore e ci cambi la vita e impegnarci in ciò che siamo e abbiamo per aiutarli a crescere, a svilupparsi pienamente, a essere felici adesso e durante tutta la vita, a essere costruttori di una società che sia solidale con tutta l’umanità, a scoprire l’amore di Dio padre che li ama come solo Dio può amarli.

2 pensieri riguardo “Che cosa vuol dire essere uno Scolopio

  • R. T. M.

    SCOLOPIO… dal latino schola e pius, Pio. Si tratta di sacerdote regolare appartenente alla congregazione delle scuole pie(un ordine fondato a Roma nel 1617 da San Giuseppe Calasanzio) una istituzione con il fine principale di istruire i giovani. Il santo conobbe ed ebbe contatti anche con Tommaso Campanella e Galileo Galilei(chissà che si sono detti) A lui si deve, in tempi in cui l’istruzione era privilegio dei ricchi, lo sviluppo di un progetto della scuola come strumento di promozione umana e salvezza educativa per i ragazzi poverissimo di strada. Un metodo preventivo attinto da un altro santo… Filippo Neri. Clemente 13mo papa lo rese santo e Pio 12mo,infine,Patrono davanti a Dio di tutte le scuole popolari cristiane del mondo. Ma quale può essere oggi, in questi tribolato tempi moderni, il compito ed il metodo di uno SCOLOPIO. La povertà è la miseria soffocano popoli interi, i conflitti si sono moltiplicati… Insidie e frammentazioni. Come si può fare per aiutare i più giovani ad essere felici, costruttori di una società che sia solidale con tutta l’umanità… a scoprire l’amore di Dio. (e prima ancora ad amare il mondo intero… dire io amo il mondo intero é amore?) io provo a guardarmi attorno. Vi dico… Questa società è la tecnologia che la governa diventano ogni giorno più complesse(e pure più inquinanti, nel pieno significato del termine) montagne di conoscenze… Percepisco che la posta in gioco sia alta, la pressione forte. Leggo giornali e statistiche. Sempre più frequenti casi di stress, depressioni e anche abusi di droghe. Ragazzi sempre più pieni di sé… e a volte si auto distruggono. I politici, e molti genitori, se ne lavano le mani. D’accordo, moltissimi giovani assorbono abbastanza conoscenze per diventare validi tecnici ed impiegati efficienti… Ma sono stati seguiti per diventare degli adulti responsabili e dei buoni esseri umani? Cosa si fa, davvero, a proposito delle loro capacità affettive, di cooperazione, di onestà? Possiamo lasciare al caso l’apprendimento di qualità simili? E può la scuola confidare nella famiglia, bersagluata da questo liberismo capitalistico, spietato e selvaggio, che vorrebbe ridurre tutti ad un unico pensiero… Riduci a merce, mercificarci.Non ho una buona prognosi… Attualmente. Sembra che stiano vincendo loro. Sto notando che l’educazione(nei licei e nelle università un po’ di tutto il mondo) sta producendo lo stesso tipo di persone. Come con uno stampino, tutti col maggior interesse di trovare sicurezza, o di avere successo. Non ci si preoccupa di coltivare l’essere umano nella sua totalita'(forse non serve al sistema un uomo consapevole, libero e poco propenso ai condizionamenti… Meglio supino e bisognoso di direttive, ordini, di leader o comandanti. Possibilmente senza alcuna fede, senza alcun Dio anche. Magari anche appartenente ad un nuovo ordine erotico. Tutto va mercificato). Molti hanno capito che l’educazione é la strada per formare un essere umano migliore. Sto pensando a Rudolf Steiner, Maria Montessori, Neill, Krisnhamurti e molto altri ancora….,,,per comprendere “ciò che è”. Ossia la realtà della nostra vita di tutti i giorni, con le sue gioie, le frustrazioni, le paure, le sfide, le aspettative, i valori e i modi di credere che li sostengono. La pressione di tutte le società, invece, dicono”prims la carriera e poi tutto il resto. Cioè, prima cosa i soldini e poi le complicazioni del nostro vivere quotidiano. Ecco il cuore della crisi dell’educazione… È evidente.. In una scuola tradizionale una seria esplorazione di questi argomenti non sembra possibile. Ne tanto meno in una scuola pubblica cinservatrice(potrebbe minacciare lo status quo) Guardate.. La competizione, la preoccupazione per se stessi, il conformismo ed il perseguimento del potere. Tutte pietre angolari nell’educazione fornita da molte scuole(ritenute pure di alto livello) PROSEGUE….

    Rispondi
    • R. T. M.

      osservare il mondo per ciò che è. riconoscere che il DISORDINE NEL Mondo é il DISORDINE IN SÉ STESSI da una tremenda importanza all’esplorazione di sé stessi, come parte dell’educazione. Questo si che è il primo passo per dare il via ad un autentico gesto di amore per tutti, per chi ci sta accanto… Il nostro prossimo… Più vicino. Una cosa a parte vorrei dire sulle scuole per i più piccoli. Perché a volte ho la sensazione che si stia andando in contromano a luci spente. Occorrerebbero piccole classi, dove sia possibile uno stato di Quiete ed intimità. Ora purtroppo saranno tutti separati(c. f. m. per Covid) in strutture improvvisate, anche. Se davvero i genitori amassero veramente i figli, impiegherebberola legislazione ed altri mezzi per fondare scuole più piccole con i giusti insegnanti. Non si scoraggerebbero dal fatto che le scuole piccole sono costose e che gli insegnanti giusti sono difficili da trovare. È prioritario che l’intero essere umano vada coltivato ed alle lezioni programmatiche vadano affiancate sessioni volte ad affrontare 4 semplici, anche se impegnativi, argomenti: La comprensione di sé, Affrontare la paura, Che cosa significa autorità, Capire la libertà…. Senza cercare di dare risposte o spiegazioni, ma piuttosto di far sorgere domande e di creare una atmosfera in cui gli studenti sentissero di poter fare qualsiasi domanda sapendo di esser presi sul serio da tutti i presenti. Uno spirito di indagine autentico, autocoscienza responsabile(altro che farsi attrarre da controversi messaggi di Eminem ed altro ancora) Imparare in un modo diverso, quindi. Non una nuova metodologia educativa, ma un diverso atteggiamento… Con un orecchio teso a sistemi e teorie nuove che possono risultare utili agli insegnanti, anche. E cosa dire poi sul silenzio. Preziosissimo all’inizio o alla fine di ogni lezione. Questo porta al silenzio della mente e si crea uno spazio liberatorio enorme. Io vedo al contrario una certa tendenza ad urlanti sfunzionamenti. Il giusto equilibrio tra l’aspetto accademico e quello di indagine e riflessione su se stessi può davvero portare alla creazione di un uomo nuovo, rigenerato nella mente. Quello che facciamo con l’educazione dipende da noi. Lasciarla nelle mani dei politici e degli”esperti”significa NEGARE LA NOSTRA INTELLIGENZA, LA NOSTRA CREATIVITÀ E L’AMORE, CHE POSSONO RIGENERARCI. Questa è la strada per giungere infine ad essere COSTRUTTORI DI UNA SOCIETÀ PIÙ SOLIDALE CAPACE DI INTUIRE E COGLIERE L’AMORE CHE DIO, IL FONDAMENTO, HA PER NOI… SIN DALL’INIZIO.

      Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *