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Lettura eno-ecclesiastica: i formati delle bottiglie di vino

Jéroboam, Mathusalem, Balthazar, Nabucodonosor: in questo articolo sembrerebbe che si parli di Bibbia invece noi parleremo del dono del Dio Bacco ossia del vino o meglio dei suoi contenitori quindi sarà una lettura eno-ecclesiastica. Generalmente, infatti, quando si parla di bottiglie di vino si tende a concentrarsi sulla standard da 0,75 litri o, al massimo, sull’elegante Magnum da 1,5 litri.

La verità, tuttavia, è che i formati delle bottiglie di vino sono molti di più, spaziando attraverso una varietà di dimensioni e forme che vanno ben oltre quelle più conosciute con nomi tutti da scoprire.

I principali formati
Le principali dimensioni delle bottiglie di vino.

Come detto, la dimensione standard delle bottiglie di vino è da 0,75 litri. Un vero e proprio canone su cui si basano tutte le altre dimensioni, che ne rappresentano frazioni o multipli. Ogni dimensione è tendenzialmente pensata per un preciso utilizzo, e le dimensioni maggiori sono spesso riservate ai vini più pregiati e ricercati.

  • Ecco le principali dimensioni delle bottiglie di vino:

Piccolo (0,1875 litri – ¼ di bottiglia standard)
Demi (0,375 litri – ½ bottiglia standard)
Standard (0,750 litri)
Magnum (1,5 litri – 2 bottiglie standard)
Jéroboam (3 litri – 4 bottiglie standard)
Réhoboam (4,5 litri – 6 bottiglie standard)
Mathusalem (6 litri – 8 bottiglie standard)
Salmanazar (9 litri – 12 bottiglie standard)
Balthazar (12 litri – 16 bottiglie standard)
Nabucodonosor (15 litri – 20 bottiglie standard)
Melchior (18 litri – 24 bottiglie standard)
Salomon (20 litri – 26 bottiglie standard)
Sovereign (25 litri – 35 bottiglie standard
Primat (27 litri – 36 bottiglie standard)
Melchisédec (30 litri – 40 bottiglie standard)

Grandi formati, grandi nomi

La spiegazione di questi nomi leggendari affonda le radici nella storia ed è intrinsecamente legata a strategie di comunicazione. Queste pregiate bottiglie furono originariamente inventate per contenere champagne e per essere destinate a una clientela esclusiva ed abbiente. Assegnando nomi di illustri re biblici, i mercanti intendevano raggiungere una doppia finalità comunicativa: riflettere la qualità superiore dei grandi formati di bottiglie di vino e inviare un messaggio chiaro e potente all’acquirente. Possedere una di queste bottiglie non era semplicemente un atto di consumo, ma un’affermazione di status, un chiaro simbolo del proprio rango e del proprio prestigio.

L’uso della bottiglia di vetro per conservare il vino è ancora oggi una scelta obbligata. Perché il vetro riesce a mantenere nel tempo le caratteristiche organolettiche del vino, che poi è quello che tutti noi amanti del vino desideriamo. Comprare una buona bottiglia, conservarla magari per diversi anni, e poi aprirla e berla in una occasione speciale con amici e parenti.

La bottiglia di vetro è il contenitore d’eccellenza per conservare il vino, e ne esistono di vari colori, dimensioni, e forme. La bottiglia più utilizzata al mondo ovviamente è la classica bottiglia bordolese da 0,75 litri, considerata a tutti gli effetti lo standard di oggi, che poi è anche quella che tutti noi siamo abituati a vedere quotidianamente sulle nostre tavole.

Eppure, il matrimonio tra la bottiglia di vetro e il vino è abbastanza recente.

Le prime bottiglie per conservare il vino comparvero solo intorno al 1650.I contenitori e le bottiglie di vetro esistevano già da lungo tempo, ma il design e la qualità del vetro ne limitavano tantissimo l’utilizzo, troppo fragile per il trasporto e la conservazione del vino. Fino ad allora i contenitori per eccellenza del vino erano state le botti di legno, da cui il vino veniva prelevato poco prima di essere portato sulle tavole dei consumatori con caraffe o accessori simili. Intorno al 1650 però, diversi mastri vetrai europei cominciarono a sperimentare nuove forme di bottiglie e tipologie di vetro, e sul mercato cominciarono ad arrivare bottiglie sempre migliori e soprattutto più resistenti. Anche i tappi in sughero fecero la loro comparsa grossomodo in quel periodo. Iniziò così il lungo viaggio di nozze della bottiglia di vetro con il vino.

• Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. – Giovanni 15:5

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