famiglia

Il 2020 mi ha fatto essere papà solo per quindici giorni

Quante volte sono stato un ex di qualcuno o qualcosa… Ex studente…regista radiofonico… Animatore di villaggio… Tennista… Pallavolista…ex operaio… Impiegato.. In proprio… Ed ancora operaio… Impiegato… Ex ex ex… Sempre di qualcuno o qualcosa ma mai avrei voluto sentirmi come adesso nel momento proprio in cui sto scrivendo un ex per una figlia… Un ex un po’ distratto… Lontano non per scelta propria… Innamorato fino all’ennesima potenza.

È questo che recrimino a questa vita un po’ balorda che ti mette tra le braccia un’altra vita credendo poi che tutto vada sempre per il meglio. Il meglio quando poi finisce ti sfida fino al peggio facendoti tremare nudo in riva al fosso a cercare di capire come risalire e a passi lenti ci si tira su un po’ come si riesce e si riparte a canna verso quelle braccia aperte di bambina all’uscita di scuola e sono state sempre poche quelle volte e per sempre avrò quel rimpianto invece di non averla potuta accompagnare mai all’entrata parcheggiando in doppia fila… Scendendo trafelato tra bambini festanti e genitori già stanchi anche quando da casa sono appena usciti…

Che invidia le corse per non arrivare in ritardo… Le cene in cui i capricci fanno a botte con il piatto pronto e poi quei cartoni sempre in tele ad ogni momento e quel ridire cento volte le cose… Sempre le stesse. Mi manca vedere quel pigiamino pieno dei suoi anni… Quei riccioli ribelli addormentati sui cuscini. Mi manca questa vita in cui un’altra vita me l’ero proprio meritata.Pazienza son di sangue e roccia e resisto ad ogni scossa… Alle volte stringo i denti per una ferita aperta ma so ridere negli occhi un po’ di tutti che tanto nei miei occhi nessuno chiede niente… Si tira avanti a far canzoni… A dipingere tele piene di colori… Qualche timida telefonata sperando che poi risponda e via con faccia allegra per non farglielo pesare che questo babbo proprio non ci si vuole abituare ad una partenza senza ritorno…

E allora resto in piedi dietro l’altalena aspettando una nuova primavera per spingerla più in alto fino a toccare il cielo per poi riprenderla felice tra le braccia quando rallenta l’altalena…Il 2020 mi ha fatto essere papà solo per quindici giorni… Quei quindici che ritornano sempre nei nostri incontri.

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