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Essere Donne per un amore più grande

Faccia da mirabolante normalità di una donna qualunque che non s’annoia, non esce la giarrettiera preferendogli la calzamaglia ascellare in fustagno, è miope come una ciabatta, e alle tre stanotte era ancora al computer.

Nel frattempo molte altre donne però erano a fare la loro parte: il turno a lavoro, far nascere un bambino, vegliare un ammalato, rigirarsi nel letto con mille pensieri grossi, dormire il sonno dei giusti sognando Luca Argentero, darsi via per un po’ d’affetto.

E allora buona giornata di cuore alle donne tutte!

In modo particolare a quelle che generano la vita.

Non perché hanno l’utero, ma perché hanno un cuore materno.

Abbiamo bisogno folle delle donne, della loro empatia, della loro capacità di sorridere nelle disgrazie devastanti, della loro tenerezza che passa anche solo dallo sguardo.

Abbiamo bisogno anche degli uomini eh, tranquilli boys!

Ma nel tempo della morte che germina ovunque come funghi, abbiamo urgenza di donne che accolgano la vita. Che sappiano dare la vita. Che facciano della loro vita un capolavoro a beneficio di tutti.

Consapevoli di valere, senza doversi svestire per dimostrare qualcosa.

Quando cominciamo a ridurci a un corpo possiamo dirci tutte le fantaballe che vogliamo ma non è libertà, vivere come le peggio schiave del seicento non è essere libere!

Tanto meno se siamo noi stesse a trincerarci nei fortini dei superdiritti, dandoci via dopo cinque minuti per il primo che passa, per le pozzanghere affettive, per il minimo sindacale.

Sentiamoci libere davvero, coraggiose al punto da dare la vita per un amore più grande, lasciandoci amare dall’amore.

Che fatica lasciarsi amare, eh, che fatica non sentirsi le salvatrici di noi stesse.

Eppure quanto diventiamo luminose quando ci riusciamo. Quanta vita fiorisce attorno alle donne che amano e si lasciano amare nella verità!

Auguri a noi donne, nate libere davvero di amare e lasciarci amare! Per ricordare come si fa basta sollevare lo sguardo, e volare altissimo. Che la Madonna ci illumini la capoccia. E daje!

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