Dai fasti napoleonici alle corse di F1: viaggio nel Parco Reale di Monza
Nel primo fine settimana di maggio ci siamo trovati con mia moglie e i due miei figli insieme a cari amici a percorrere il Parco annesso alla Villa Reale di Monza per chi ama natura e storia è una tappa fondamentale in Brianza. Uno dei più grandi parchi cintati d’Europa, fu istituito il 14 settembre 1805 per volontà dell’imperatore Napoleone Bonaparte, quando il suo figliastro Eugenio di Beauharnais, viceré d’Italia, decise di ampliare gli spazi intorno alla Villa Reale di Monza per creare una tenuta di caccia e una residenza estiva.
Il progetto fu curato da architetti e paesaggisti francesi, seguendo lo stile dei grandi parchi nobiliari europei. Nel tempo è diventato il luogo ideale per attività sportive, di svago e di relax.
I 720 ettari del Parco ospitano gioielli architettonici antichi e moderni, Ville, cascine, mulini; percorsi ciclabili, un centro ippico, il celebre Autodromo nazionale di Formula 1, oltre a un’incredibile varietà di flora e fauna, l’istituto agrario, bar ed addirittura una vera e propria fattoria.
Il parco ospita diverse strutture storiche, come il Casino degli Svizzeri e il Teatro degli Arcimboldi. – La Villa Reale di Monza, un elegante edificio neoclassico progettato da Giuseppe Piermarini, lo stesso architetto della Scala di Milano. Giardini all’italiana e all’inglese, fontane, serre, roseti e laghetti. Il Roseto Niso Fumagalli, famoso per le sue collezioni di rose da tutto il mondo. Fattorie storiche e cascine, come la Cascina San Fedele e Cascina Frutteto. Piste ciclabili e aree sportive, ideali per chi ama camminare, correre o andare in bicicletta.
All’interno del parco si trova anche l’Autodromo Nazionale di Monza, uno dei circuiti automobilistici più famosi al mondo, dove si corre il Gran Premio d’Italia di Formula 1.
Il Parco di Monza è accessibile gratuitamente ed è aperto tutto l’anno e questo visto i tempi è un vanto ed un’opportunità per tutti. Il Parco di Monza è perfetto per una gita in famiglia, per fare sport, rilassarsi nella natura o visitare un luogo storico e culturale. È uno dei simboli verdi della Lombardia e una meta molto amata da turisti e residenti, un trenino lo fa visitare in parte in un giro turistico divertente per i bimbi e no.
Se andate a maggio di certo non ci saranno i vampiri perché nel sottobosco cresce quella straordinaria pianta dell’aglio orsino che profuma di aglio la vostra giornata al parco: all’epoca gli austriaci l’avevano piantata per allontanare gli insetti dannosi. Potete camminare sotto a querce, tigli, cornioli, ciliegi vedere volpi, rane, picchi veramente un’immersione in un bosco da favola nel mezzo della città.
Uno dei protagonisti del parco è il fiume Lambro che nasce nel cuore del Triangolo Lariano, dai monti del gruppo del San Primo appena sopra il Ghisallo, presso il Comune di Magreglio, e scorre per tutta la Brianza, attraversando il Parco di Monza e confluire più a valle nel Po. Il rapporto speciale con il fiume è evidente sin dalle prime mappe del Parco di Monza. A testimonianza dell’interesse paesaggistico, ma anche pratico per il fiume, sul Lambro, che scorre nel Parco per circa tre chilometri e mezzo, vi sono ancora oggi ponti e chiuse costruiti nei secoli passati. In effetti è collegato al Lambro tutto il complesso sistema delle acque del Parco.
Oggi, attorno al fiume rimangono ampie fasce boscate in cui è diffuso soprattutto il platano, di cui si osservano anche esemplari monumentali e molto antichi. Inoltre, sono presenti pioppo, salice bianco, ontano nero, frassino maggiore e tiglio, che durante la stagione autunnale riflettono le loro chiome colorate nelle sue acque.


