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Grazie a voi sono cresciuta, parola di Maestra Sara


C’è una frase che, tra le tante parole dette e scritte in questi giorni di saluti e lacrime, mi ha colpito al cuore. Una frase scritta da una maestra ai suoi studenti di quinta elementare, alla fine del loro percorso insieme:

“Grazie, ragazzi, perché grazie a voi sono cresciuta.
E se chi verrà dopo di voi avrà una maestra migliore,
è perché ciascuno di voi è stato una ricchezza e un insegnante per me.”

Questa non è solo una frase d’effetto. È una dichiarazione d’amore per il mestiere più nobile e più difficile del mondo: insegnare. Ma qui c’è di più. Qui c’è un ribaltamento, una verità che tutti intuiamo ma che spesso dimentichiamo: a scuola non crescono solo gli studenti. Crescono anche gli insegnanti.

Perché ogni classe è un microcosmo. Ogni bambino una storia, un mondo, una sfida. Ogni giorno di lezione è un laboratorio in cui si impara insieme, si sbaglia insieme, si prova a capire insieme. Un maestro che non si lascia cambiare dai propri alunni, che non impara da loro, che non si lascia toccare, ferire, meravigliare… non è un maestro, è solo un tecnico.

Invece, in questa frase c’è il segreto: “ciascuno di voi è stato una ricchezza e un insegnante per me.”
Sì, perché educare è un atto reciproco. Non c’è crescita senza relazione. E non c’è relazione vera senza apertura, ascolto, umiltà.

Questa frase andrebbe incisa all’ingresso di ogni scuola:

“I bambini non sono solo discepoli: sono anche maestri.”

Viviamo in tempi in cui spesso gli insegnanti sono ridotti a burocrati dell’apprendimento, ingranaggi di un sistema, testati più che ispirati. Eppure, nel cuore della scuola vera — quella che cambia la vita — ci sono ancora parole come queste, che restituiscono dignità, poesia e verità all’educazione.

Questo editoriale è allora un grazie.
Un grazie ai maestri che sanno farsi piccoli per diventare grandi.
Un grazie ai bambini che, con la loro autenticità, fanno crescere gli adulti.
Un grazie alla scuola che, quando è viva, è sempre uno scambio, mai una trasmissione a senso unico.

E a chi insegna, vorrei dire:
non dimenticate mai che non si è maestri perché si sa di più, ma perché si ama di più.
E a chi impara:
non abbiate paura di far crescere anche chi vi guida.

Buon viaggio, ragazzi.
Grazie per aver fatto crescere chi ha avuto il privilegio di accompagnarvi.

Firmato il Marito della Maestra


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