Lupinella: il fiore che nutre le api, incanta i conigli e rigenera la terra
I miei conigli ne vanno ghiotti e le api la bottinano in continuazione in questi giorni….non passa inosservata grazie ai suoi colori rosa porpora: è la Lupinella.
La Lupinella (Onobrychis viciifolia) è ampiamente coltivata come foraggera; sfuggita alle coltivazioni, si è inselvatichita e la si ritrova frequentemente allo stato spontaneo. Onobrychis dal greco onos, asino, e da brychein, masticare: gradito in particolare agli asini; viciifolia dal latino viciifolius, per le foglie simili a quelle della Veccia. Lupinella perché assomiglia al Lupino.
I sui fiori, di colore rosa porpora sono portati su lunghe infiorescenze, le foglie sono composte e il frutto è un baccello. Originaria dell’Asia occidentale e dell’Europa centrale e meridionale, in Italia è entrata nel novero delle piante agrarie, in tempi relativamente recenti: è stata importata nel XVII° secolo. Ha un elevato valore alimentare ed è molto apprezzata dagli animali; in Francia è chiamata Sain foin, Fieno santo o anche sano. Vegeta in terreni difficili: sopporta gli sbalzi termici più dell’Erba medica, resiste alla siccità meglio dei trifogli, ma è sensibile agli eccessi di umidità nel suolo.
Ha uno sviluppo lento: se seminata in primavera fornisce un taglio abbondante nel secondo anno di coltura. E’ bottinata dalle api sia per il nettare che per il polline; è forse la leguminosa più ricercata per il nettare concentrato (42-55% di zuccheri).
E’ una pianta mellifera: le api producono da essa un miele raro, dal colore giallo-ambra molto chiaro, quasi bianco, con sapore delicato e leggera nota fruttata. Questo miele è apprezzato per le sue proprietà disintossicanti del fegato, sedative, antisettiche ed emollienti.
La fioritura avviene da maggio ad agosto, e la pianta è resistente alla siccità e al freddo, adattandosi bene a terreni calcarei e poveri.
Oltre alla produzione di miele, la lupinella è utilizzata come pianta foraggera per il bestiame. Il fieno ottenuto è di buona appetibilità e digeribilità, con un contenuto proteico grezzo del 15-16% sulla sostanza secca.


