Insegnamento della Religione Cattolica: un dialogo che interroga ancora i cuori
Basta un’affermazione dell’UAAR e tutti si agitano senza un minimo di riflessione critica.
Innanzitutto, quei dati sulla frequenza dei ragazzi all’IRC (Insegnamento della Religione Cattolica) non sono ancora verificati – non so dove li abbiano presi – ma mi permetto questa riflessione:
Scusate se intervengo, ma:
- Nonostante da anni esista l’”ora del nulla” anziché una vera alternativa;
- Nonostante i presidi pongano religione alla prima o ultima ora;
- Nonostante alcuni docenti denigrino costantemente questa disciplina curricolare, capace di vera interdisciplinarietà;
- Nonostante molti cattolici non ne riconoscano il valore (un insegnamento non confessionale ma senza identità è incapace di dialogo, come insegna qualsiasi filosofia seria);
- Nonostante i presidi permettano di cambiare scelta senza rigore;
- Nonostante non si applichi la legge Moratti (senza il monte ore minimo, inclusa l’ora di religione, non si dovrebbe accedere alla maturità);
- Nonostante la professionalità di questi docenti sia misconosciuta (e lo dico dopo averne conosciuti 11.000 personalmente, non invento numeri)…
l’IRC, dopo l’intesa del 1985, parla ancora al cuore dell’86% degli studenti della scuola pubblica italiana.
Certo, siamo preoccupati: gli attacchi continuano, persino da alcuni ambienti di Chiesa – che dovrebbero vergognarsi – o da chi crede che ridurre la religione a storia serva la verità. Ma è impossibile: non si possono affrontare i suoi contenuti, principi e valore culturale solo attraverso la storia.
Vi invito a leggere l’articolo su Vita Pastorale (gennaio 2025, disponibile online). Io non mi fermerò: continuerò a lavorare per la dignità dell’IRC e dei suoi insegnanti. Tutta la scuola dovrebbe crescere, non denigrare una sua parte.
Se poi lo stile woke demolisce tout court la fede e ogni forma religiosa, inchinarci e preoccuparci non è la soluzione. Seguiamo piuttosto l’esempio di Aldo Cazzullo, che sta facendo un lavoro encomiabile partendo dalla Sacra Scrittura – un approccio culturale, come quello degli insegnanti di religione che aiutano i ragazzi a trovare il senso della vita.
Io ci credo. Andrò avanti a mostrare la bellezza di questo servizio. E chissà, forse porteremo cambiamenti anche nella scuola.
Con fraterni saluti,
Vescovo Ausiliare di Roma è incaricato per l’insegnamento delle regioni cattolica, la pastorale scolastica, l’Università, e la scuola cattolica della diocesi di Roma 
