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Piccoli Passi Possibili

Festa della Chiesa Diocesana di Trani-Barletta-Bisceglie nel solco del SINODO della Chiesa Universale.

Siamo a Trani e i pensieri si affollano all’inizio di un nuovo anno pastorale mentre il Giubileo è verso la conclusione ma certo ha ancora tanto da darci e da dirci. L’unico modo possibile per uscire dalle matasse intricate che il Nemico mette nei nostri cuori facendo in modo che si guardi solo al proprio orgoglio è: accogliere l’inedito. Le sorprese. I doni inaspettati.

All’acronimo U.C.A.S. (ufficio complicazioni affari semplici)l’antidoto corrispondente è quello delle “3P”.

Il primo passo potrebbe essere quello di ascoltare la voce di chi ti dice “se tu non vuoi, io ci sono perché lo voglio…nessuno si salva da solo”, anche quando il cuore è sordo a quella voce di Dio stesso attraverso quell’amico che ti è donato.

L’orgoglio non ascolta, è rigido su sé stesso e danneggia il proprio cuore e soprattutto quello degli altri. Ascoltando ti metti alla scuola di chi ti vuole bene e, molto spesso, questo parte dalla parola “perdono”.

L’altro passo è imparare a fare gesti e condividere parole gentili. Anche il parlare con una signora che chiede l’elemosina perché magari il Signore aveva bisogno di te per ascoltare quella persona e solo tu potevi darle quella parola che sarebbe rimasto il suo tesoro più prezioso. O anche una piccola delicatezza di chi in quel momento non poteva spostare la carrozzina e ti fai aiuto nel modo più semplice possibile. Oppure anche un semplice abbraccio a chi fa festa perché ci sei, perché esisti.

Poi l’orgoglio ci può condurre a chinare il capo e dire “non sono degno” intendendo “il mio Dio è un giudice severo e terribile” portando a fare penitenze interiori ed esteriori che di amore e di Dio non hanno nulla.

L’ultimo passo, dunque, è guardare il volto del nostro Babbo e dirgli: “ho poco, forse nulla, ma fai del mio nulla il tutto più sincero e bello e reale”.

È così che forse, insieme, arriveremo in quella comunione d’amore con l’Eterno che ci ha amato così tanto da morire e risorgere per tutti.

Piccoli passi possibili, ma insieme e con il Signore Gesù che ci attende a braccia aperte perché, sulla croce, ha scelto di non chiuderle mai.

Signore, tu solo sai. Tu sai che ti attendiamo.

Vitantonio Delvecchio

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