chiesa

Bartolo Longo: dall’Estremismo al Santuario di Pompei, Una Vita al Servizio della Carità

Bartolo Longo è santo.

Nato nel 1841 in Puglia da una famiglia agiata, si trasferì a Napoli per studiare giurisprudenza. In quegli anni, la città era pervasa da un forte clima anticlericale, e lui, purtroppo, si lasciò coinvolgere da queste correnti estremiste. La sua vita cambiò quando un amico gli presentò padre Alberto Radente, il quale lo aiutò a riflettere sul percorso intrapreso, guidandolo verso un profondo cambiamento interiore.

Dopo la laurea, conobbe la contessa Marianna Farnarano de Fusco, vedova a soli 27 anni con cinque figli, che necessitava di un amministratore per i suoi beni. Fu così che, nel 1872, Bartolo Longo si recò per la prima volta nella valle di Pompei, dove la contessa possedeva terreni ereditati dal marito. All’epoca, Pompei contava appena un migliaio di abitanti.

Giunto sul posto, rimase profondamente colpito dalle misere condizioni in cui versava la popolazione. Iniziò allora a tenere semplici lezioni di catechismo, fino a quando, insieme alla contessa – che donò i suoi possedimenti – avviò la costruzione del grandioso Santuario che oggi tutti conosciamo.

Ma la loro opera non si fermò qui. I due, che in seguito si sposarono, rivolsero la loro attenzione alle necessità dei più bisognosi, in particolare ai figli dei carcerati e ai bambini orfani o abbandonati. Fondarono tre istituti: un orfanotrofio femminile, uno per i figli maschi dei carcerati e uno per le femmine. Crearono inoltre scuole elementari e tecniche, asili, oratori e promossero un piano urbanistico per la città.

Bartolo Longo fu anche un prolifico giornalista e scrittore: fondò il periodico “Il Rosario e la Nuova Pompei” e scrisse diversi testi, tra cui la celebre “Supplica”.

Queste opere di misericordia sono giunte fino a noi, adattandosi alle esigenze contemporanee. L’orfanotrofio femminile ospita oggi quattro comunità autonome, mentre l’istituto “Bartolo Longo” è divenuto un Centro Educativo con comunità maschili e corsi di scuola media e professionale.

Nel 2003, il giorno dopo la visita di Giovanni Paolo II, il Centro accolse una ragazza madre con il suo bambino, dando vita a “Casa Emmanuel” per gestanti, madri e minori. La logica degli istituti tradizionali è stata così superata, evolvendosi in una rete di case-famiglia. Un’opera sociale immensa, più viva che mai.

Bartolo Longo morì il 5 ottobre 1926 e il suo corpo riposa nel Santuario della Madonna di Pompei.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *