Siate grati!
Ogni tanto mi chiedo perché ci dimentichiamo così spesso di ciò che abbiamo. Un letto caldo, un tetto sopra la testa, un pasto che ci attende: tutto ci sembra dovuto, finché non ci fermiamo a guardare chi, accanto a noi, non ha nulla di tutto questo.
La verità è che siamo più fortunati di gran parte del resto della popolazione sulla Terra. Abbiamo ciò che milioni di persone sognano soltanto: la sicurezza di un rifugio, la certezza di non dover lottare ogni giorno per sopravvivere.
La gratitudine nasce da uno sguardo diverso: non quello che rincorre ciò che manca, ma quello che riconosce la ricchezza nascosta nell’ordinario. Dormire al sicuro, svegliarsi con un nuovo giorno da vivere, avere un luogo da chiamare casa: sono doni che nella frenesia quotidiana ci sembrano invisibili.
Eppure, la vita ci insegna che nulla è scontato.
Ogni cosa che oggi possediamo, materiale o immateriale, potrebbe non esserci domani. È in questa consapevolezza che si radica la gratitudine, che ritengo la più alta forma di libertà interiore.
Essere grati non significa chiudere gli occhi davanti alle difficoltà, ma aprirli di più, riconoscendo che, nonostante tutto, c’è sempre un motivo per dire “grazie”.


