Io, in quel brivido chiamato Romics
Ho respirato polvere di stelle e inchiostro per quattro giorni. La 35esima edizione di Romics non è stata solo una fiera, è stato il luogo in cui le storie che amo hanno preso vita e mi hanno avvolto. E io c’ero.
Camminando tra i Giganti
I miei passi echeggiavano in quei 70.000 metri quadri di Fiera Roma, un tempio smisurato dedicato all’immaginario. Aver stretto la mano a Fabio Civitelli, il maestro di Tex, mentre festeggiava 40 anni di avventure, non è stato un semplice autografo. È stato come toccare un pezzo di storia del fumetto italiano. Poco dopo, la mia mente volava a Disney con Ron Clements, il genio dietro capolavori come “La Sirenetta” e “Aladdin”. E poi, vedere da vicino la leggendaria DeLorean di Ritorno al Futuro, raccontata dal suo stesso artefice, Kevin Pike… sono momenti che ti rimangono addosso.
Le Mostre: Un Fuoco d’Artificio di Meraviglia
Mi sono perso, volontariamente, in un labirinto di bellezza. La mostra per i 75 anni dei Peanuts mi ha riportato bambino, con le tavole originali di Schulz che sembravano ancora conservare il tratto del suo genio. E Corto Maltese… vedere omaggiato Hugo Pratt, nel trentennale della sua scomparsa, è stato un brivido sacro. Ma l’epifania l’ho avuta davanti alle mappe illustrate di Francesca Baerald ne *La geografia dell’immaginario_: non erano semplici disegni, erano portali per mondi che aspettano solo di essere sognati. E la potenza di “Mutanti e Metaumani”, con tavole e statue da tutto il mondo, mi ha ricordato perché amo i supereroi: parlano di noi.
Voci, Incontri e la Mia Soundtrack Personale
Il cuore di Romics batteva nei suoi incontri. Ho ascoltato Valerio Schiti parlare del suo Capitan America con una passione contagiosa. Ho riso con Sio, Dado e Fraffrog, sentendomi parte della loro comicità surreale. E poi la musica… non dimenticherò mai l’energia pura del live di Cristina D’Avena e Gem Boy, un’onda di nostalgia che ha unito migliaia di voci in un coro solo. E le note del quartetto d’archi per Harry Potter hanno trasformato un padiglione in Hogwarts, anche solo per mezz’ora.
Il Mio Angolo di Universo: Tra Indie, Cosplay e Gioco
Ma Romics è anche questo: perdersi nell’Artist Alley, dove il talento brucia negli sguardi di artisti indipendenti. È l’emozione del Romics Cosplay Award, dove Martina e Simone si sono trasformati in One Piece con una tale dedizione da vincersi un volo per il Giappone. È la mia partita a Super Smash Bros accanto a un completo sconosciuto che due minuti dopo era un amico. È il brivido di provare in anteprima giochi indipendenti italiani che hanno il sapore del genio.
Quando sono uscito, la sera del 5 ottobre, non portavo con me solo dei bagagli pieni di fumetti e gadget. Portavo un po’ di quella polvere di stelle. E so già che il mio cuore aspetterà, fino all’Aprile 2026, di tornare a battere all’unisono con quello di Romics.
Perché Romics non è un posto che si visita. È un posto in cui, per qualche giorno, si vive.


